Macelleria Buscaglia Cookery

Via Emilia 385, Tortona (AL)

TERRITORIO E TRADIZIONI

Cegni

Lungo la suggestiva strada provinciale che da Casanova Staffora sale verso Pian dell’Armà, dopo circa 3 km si raggiunge la pittoresca frazione di Cegni (nel territorio comunale di Santa Margherita di Staffora), un borgo immerso nel verde dell’Appennino e custode di antiche tradizioni. È proprio qui che nascono e vengono stagionati alcuni degli insaccati più pregiati firmati Cookery, frutto di un sapere artigianale tramandato nel tempo. All’ingresso del borgo si trova la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, documentata come parrocchia già nel 1523 e ricostruita nel 1657. La chiesa, a navata unica, presenta una facciata semplice con portale in pietra e una pianta rettangolare, caratterizzata dalla torre campanaria laterale, posta a metà del lato sinistro. All’interno si possono ammirare due splendidi altari barocchi, dedicati a Sant’Antonio da Padova e alla Madonna del Rosario, oltre agli affreschi realizzati di recente dal pittore tortonese Domenico Fossati. Un tempo parte del feudo di Cella di Bobbio, Cegni conserva ancora oggi il fascino autentico dei borghi montani. Passeggiando per le sue vie lastricate, si incontrano case in sasso e pietra a vista, un bar-osteria accogliente, un negozio di prodotti tipici locali lavorati in legno e una falegnameria rinomata. Poco fuori dal centro abitato si erge l’antico Oratorio di San Rocco, immerso nella quiete del paesaggio circostante. Il nome Cegni affonda le radici nella storia, richiamando i luoghi di culto e le celle dell’epoca longobarda, testimonianza di un passato che ancora oggi vive tra le pietre e le tradizioni di questo affascinante borgo.

il carnevale di Cegni

Cegni è conosciuto in tutto il territorio per il suo celebre “Carnevale Bianco”, che ogni anno, il 16 agosto, anima le vie del paese con una festa unica nel suo genere: la rievocazione del ballo del “Brutto e la povera donna”, accompagnata da canti e danze popolari tipici dell’Appennino delle Quattro Province.

Il Piffero di Cegni

Piccolo borgo adagiato alle pendici del Monte Boglelio, là dove l’Appennino incontra i confini di quattro regioni — Lombardia, Emilia, Piemonte e Liguria —, Cegni fa parte del Comune di Santa Margherita di Staffora. A circa 800 metri di altitudine, questo suggestivo paese custodisce un profondo legame con la tradizione musicale delle “Quattro Province”, dove piffero, fisarmonica e danze popolari continuano a rivivere ogni anno in occasione delle numerose feste ed eventi. Tra le danze più note spiccano la Monferrina e la Giga. La Monferrina è una danza di gruppo tipica, eseguita in cerchio da coppie formate da uomini e donne. La Giga, invece, può essere ballata a due o a quattro. Nel primo caso, un uomo danza con due ragazze: tenendosi per mano, avanzano insieme al centro del ballo, poi l’uomo alterna i passi con ciascuna delle due partner. Nella Giga a quattro, invece, partecipano due uomini e quattro donne, dando vita a una coreografia vivace e armoniosa. Il primo pifferaio di Cegni fu Ernesto Sala, nato nel 1907 e scomparso nel 1989, allievo di Giacomo Sala. Contadino e musicista, fu una figura di riferimento in tutta l’area delle Quattro Province. Oggi la tradizione musicale di Cegni continua grazie a Stefano Valla e Daniele Scurati, rispettivamente pifferaio e fisarmonicista, molto apprezzati in tutto il territorio delle Quattro Province. Per ulteriori informazioni su questi due musicisti è online il loro sito web cliccando sul bottone qui sotto.

Il progetto Otherlands incontra il Piffero di Cegni.

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